Il Porto di Palermo

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Origini Porto di Palermo

Le origini del porto di Palermo si sovrappongono con quelle della città, perché fu proprio il porto a essere il fulcro centrale dello sviluppo della città.

I navigatori fenici, che la fondarono, la scelsero per la conformazione della sua insenatura e i greci chiamavano la città Panormos, cioè “tutto porto”. Fu al centro degli scambi commerciali per i Fenici, i Cartaginesi, i Romani e gli arabi, durante la dominazione musulmana della Sicilia.

Passato

L’attuale porto di Palermo vede la sua nascita nel 1567 su volontà del Viceré di Sicilia Garcia de Toledo quando l’antico porto della Cala diviene insufficiente e troppo angusto per le crescenti esigenze cittadine. Essendo il lato Sud della Cala occupato dalla passeggiata della marina si scelse come luogo di sviluppo per il nuovo porto il lato Nord della città presso il nuovo quartiere di Santa Lucia (l’attuale Borgo vecchio), fondato da Carlo d’Aragona Tagliavia nel 1570, che proprio in funzione del porto andò poi a sviluppare un carattere tipicamente marinaro.[1]

Nel 1590 quando i lavori del Molo Nuovo furono ultimati, fu posto all’ingresso del porto un cippo in memoria dell’avvenuta costruzione. Il cippo, sormontato dall’aquila palermitana, presenta su uno dei quattro lati lo stemma del Viceré Garcia de Toledo, e su un altro lato la più antica raffigurazione esistente del Genio di Palermo.

L’area del porto andò sempre più espandendosi verso Nord con la creazione nell’XIX secolo dei cantieri navali fino a raggiungere il porto dell’Acquasanta.

Nei primi del Novecento venne collegato da un binario alla stazione centrale, questo binario venne successivamente eliminato e venne creato un collegamento più largo e sotterraneo in modo da collegare anche la stazione Notarbartolo.

Nella Prima guerra mondiale dal giugno 1917 nasce la 3ª Sezione Idrovolanti dotata di 3 FBA Type H che dal 27 marzo 1918 diventa la 270ª Squadriglia.

Presente

Esso è collegato con servizi regolari di navi-traghetto con Napoli, Livorno, Cagliari, Civitavecchia, Genova, Tunisi ed in maniera meno frequente con diverse altre località italiane e del bacino del Mediterraneo.

Inoltre è collegato attraverso aliscafi alle isole Eolie e all’isola di Ustica. Esso ospita anche un notevole traffico merci con la movimentazione di container provenienti, via Gioia Tauro, da tutte le parti del mondo e destinati all’intero territorio siciliano. All’interno del porto esistono i cantieri navali di Palermo, fra i pochi esistenti nel Mediterraneo del sud. I Cantieri navali sono di proprietà della Fincantieri, che riserva ai cantieri di Palermo il compito di costruire e ristrutturare le navi passeggeri e merci. È uno dei porti più importanti del mediterraneo per traffico crocieristico.

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Futuro

È stato recentemente approvato il nuovo Piano Regolatore Portuale che prevede lo sviluppo del porto nei prossimi dieci anni, in questo piano vie è una quasi dismissione del settore merci che verrà spostato a Termini Imerese, mentre il porto di Palermo si svilupperà nel settore tuiristico e crocieristico.

In particolare con la creazione di un ampio parco urbano archeologico, club marini, l’eliminazione delle barriere che lo separano dalla città, il rifacimento della viabilità interna ma anche esterna e una nuova moderna stazione marittima. Per quanto concerne i collegamenti esterni al porto è previta la creazione di un tunnel che passando colleghi il porto con la tangenziale, sono previste anche due rotatorie in corrispondenza degli ingressi al porto ed una stazione del servizio ferroviario metropolitano.

Fonte: WIKIPEDIA

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